da Corriere della Sera [Corriere.it]
Indagine negli USA: l’introduzione dei divieti sul luogo di lavoro riduce i rischi cardiovascolari nei non fumatori
Le leggi contro il fumo nei posti di lavoro proteggono dall’infarto. La conferma arriva dalla Olmest County, una contea dello Stato americano del Minnesota, dove questi provvedimenti sono riusciti a ridurre il numero di attacchi di cuore, nella popolazione, da circa 150 a 100 per ogni 100mila abitanti, secondo un rapporto appena pubblicato da Archives of Internal Medicine. Si sa che il fumo passivo è correlato con la comparsa di malattie cardiache nei non fumatori e alcuni studi suggeriscono addirittura che i suoi effetti negativi sul cuore siano paragonabili a quelli del fumo attivo.
RISTORANTI E BAR – Ecco perché alcuni ricercatori americani, guidati da Richard Hurt della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota), hanno pensato di studiare le ripercussioni della legge che proibisce il fumo nei ristoranti (entrata in vigore nel 2002) e di quella più severa che lo vieta in tutti i luoghi di lavoro, bar compresi (del 2007) sulla popolazione della Olmest County. Hanno valutato l’incidenza di infarti e morti improvvise nei 18 mesi antecedenti la legge del 2002 e nei 18 mesi successivi a quella del 2007, dimostrando che il numero dei primi si è ridotto del 33 per cento e delle seconde del 17 per cento (sono passate da 109 a 92 ogni 100mila abitanti).
ALL’ARIA APERTA – «Questo studio – ha commentato Sara Kalkhoran dell’University of California – dimostra che bisogna rafforzare le leggi perché bandiscano il fumo anche nei condomini, nei veicoli a motore e anche all’aria aperta, almeno in certe aree. Non ci devono essere discriminazioni: tutti i lavoratori devono essere protetti dall’esposizione al fumo passivo».
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